Il 1 dicembre ricorre la giornata mondiale della lotta all’Aids. La malattia è stata scoperta 35 anni fa e da allora la ricerca ha fatto passi da gigante, ma ci sono ancora dati molto preoccupanti.
Il primo riguarda l’Italia: sono 3.695 le persone che, nel 2014, hanno scoperto di essere sieropositive. La cosa più preoccupante è che l’infezione interessa i giovani fra i 25 e i 29 anni che, otto volte su dieci, si contagiano durante rapporti sessuali, perché non usano il preservativo. E, secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, sono soprattutto omosessuali maschi (40 per cento dei casi).
Un altro dato allarmante che riguarda l’Italia è quello inerente alle persone sieropositive che non sanno di esserlo. Tra il 2006 e il 2014 è aumentata dal 20,5 per cento al 71,5 per cento la percentuale di persone che scoprono di essere infettate dal virus quando già hanno la malattia conclamata, cioè l’Aids vero e proprio.
Per questo, secondo gli esperti, è necessario diffondere la conoscenza dell’infezione e delle modalità di contagio, aumentando così la percezione del rischio, sensibilizzare le fasce a rischio (giovani, omosessuali maschi, immigrati) sull’importanza di adottare un comportamento responsabile, incentivando l’utilizzo delle misure di prevenzione (uso del preservativo, esecuzione dell’HIV test se ci si è esposti ad un rischio), monitorare e trattare le malattie a trasmissione sessuale.
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