L’11 febbraio 2018 si celebra la Giornata Mondiale del Malato, giunta alla XXVIma edizione.
Istituita da papa Giovanni Paolo II il 13 maggio 1992, la Giornata Mondiale del Malato nasce con l’intento di pregare, condividere ed offrire la sofferenza dei credenti a Dio.
Il giorno della celebrazione, l’11 febbraio, è il giorno della prima apparizione dell’Immacolata Concezione a Bernadette Soubirous, nel 1858 nel comune di Lourdes.
In una di queste apparizioni la Vergine Maria indica alla fanciulla il luogo in cui scavare per bere direttamente dalla “fonte”.
Proprio da questa fonte sgorga l’acqua miracolosa che nel corso degli anni ha curato inspiegabilmente degli infermi e per la quale il santuario di Lourdes è meta di pellegrinaggio di persone malate da tutto il mondo.
Il tema della sofferenza è sempre stato caro a papa Giovanni Paolo II: proprio l’11 febbraio 1984 viene promulgata la lettera apostolica Salvifici doloris in cui il tema della sofferenza cristiana è analizzato dal punto di vista biblico, teologico e pastorale.
La sofferenza è insita nella condizione umana, e Gesù, pur di salvare l’uomo per volere di Dio, accetta persino il dolore della morte.
Secondo Giovanni Paolo II, però, la sofferenza e la malattia (sia fisica che mentale, psicologica) possono essere salvifiche, alimentano la speranza, l’amore e la solidarietà fra tutti coloro che si riconoscono uguali nel dolore.
Il messaggio scelto per la XXVIma Giornata Mondiale del Malato da papa Francesco è tratto dal Vangelo di Giovanni (19, 26-27) ed è pronunciato da Gesù nel momento più doloroso della sua vita, all’apice della sofferenza, mentre dalla croce rivolge a sua madre Maria e a Giovanni le seguenti parole: “Ecco tuo figlio … Ecco tua madre…” E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dall’estrema sofferenza di Maria non nasce né rabbia né rancore, ma speranza ed amore.
Perciò compito della Chiesa è di assistere i malati, di mettere al centro la persona e darle sostegno proprio nel momento di maggior sconforto e bisogno.
La Giornata Mondiale del Malato non è solo l’occasione per celebrare la sofferenza ed offrirla a Dio, rappresenta un momento di condivisione fra malati e tutti coloro che quotidianamente operano e prestano assistenza a chi ne ha bisogno.
Autore: Christian Vianello