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Ebola: per l’Oms l’emergenza non è finita

Esattamente un anno fa il virus dell’Ebola spaventava il mondo e metteva in ginocchio gran parte dell’Africa Occidentale. L’emergenza, dopo migliaia di morti e contagi, sembrava rientrata, ma qualche giorno fa è arrivata la smentita del Oms. In una riunione il Comitato d’Emergenza ha stabilito che “che l’epidemia di Ebola continua a costituire una Emergenza Internazionale di Salute Pubblica, e che le raccomandazioni formulate fin qui ai paesi colpiti dovrebbero essere estese”.

La risposta internazionale all’epidemia di Ebola in corso in Africa occidentale è stata costellata di ritardi ed errori, e senza una modifica degli organismi di salute pubblica, a cominciare dall’Oms, il mondo non sarà pronto per la prossima epidemia. Lo afferma il rapporto della commissione indipendente istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, presentato oggi a Londra.

La risposta all’epidemia è stata troppo lenta, sottolineano gli autori, mentre al contrario si è dichiarata finita l’emergenza con troppa fretta nonostante gli allarmi delle Ong sul campo. Inoltre l’Oms non è riuscita a coordinare gli sforzi con le altre organizzazioni già presenti, a partire appunto dalle Ong, e con le autorità locali. “Al momento – scrivono gli autori, sei ricercatori internazionali – l’Oms non ha le capacità e la cultura organizzativa per produrre una risposta piena a un’emergenza di salute pubblica. L’Oms deve ristabilire la sua posizione come guardiano della salute pubblica, ma può farlo solo attraverso profondi cambiamenti”.

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Fra le prime misure consigliate c’è l’adozione di un fondo di 100 milioni di dollari da dedicare esclusivamente alla risposta alle emergenze. Quasi tutte le raccomandazioni, sottolinea il panel, erano già state fatte dopo la pandemia di influenza H1N1. “Se il mondo avesse seguito i consigli della Commissione istituita allora – sottolinea il documento – sarebbe stato in posizione migliore per rispondere ad Ebola”

Per questo, anche in vista delle vacanze estive, chi ha in programma di recarsi in zone potenzialmente a rischio dovrebbe visitare il sito della Farnesina viaggiaresicuri.it  e seguire le indicazioni del caso.

Autore Micol Sarfatti Giornalista 

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