Donare il sangue

Donare il Sangue e Donare il Midollo Osseo

LOGO_ADMO_PAYOFFSpesso ci si chiede in che cosa consiste esattamente una donazione, di sangue ma soprattutto di midollo.

Per diventare donatore di midollo, servono requisiti uguali a quelli del donatore di sangue, che principalmente corrispondono ad avere un ottimo stato di salute, la maggior età e pesare almeno 50 kg.

AVIS Milano sensibilizza i cittadini sull’importanza del dono del sangue  e ADMO  (l’Associazione Donatori Midollo Osseo) lo fa sull’importanza del dono del midollo per tutte le patologie che necessitano un trapianto.

Ecco a seguito alcuni spunti utili per avvicinarsi al mondo della donazione di midollo.

Cos’è il midollo osseo e a che cosa serve il trapianto?

Il midollo osseo non è il midollo spinale ma un tessuto liquido ricco di Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) capaci di produrre le cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Questo tessuto, situato all’interno delle ossa piatte, si rinnova continuamente.

Il trapianto permette di guarire molte malattie del sangue, come le varie forme di leucemie, i linfomi, le talassemie, le immunodeficienze, i disordini congeniti e, più recentemente alcuni tumori solidi.

Chi può donare il midollo?

Qualunque individuo di età compresa tra i 18 e i 40 anni con un peso di almeno 50 kg, purché in buono stato di salute e non affetto da malattie infettive (HIV, epatite B e C, sifilide).

La disponibilità del donatore resta valida, se lo desidera, fino al suo 55° anno d’età.

I criteri che escludono dalla donazione di midollo osseo sono gli stessi applicati per la donazione di sangue.

Come si diventa donatori?

Per diventare potenziali donatori è necessario sottoporsi a un esame del sangue, detto tipizzazione HLA, in un centro donatori; come ad esempio presso la Sede di Lambrate dell’AVIS di Milano.

Dopo un colloquio con un medico, si firma il consenso informato e l’adesione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo.  I risultati della tipizzazione vengono inseriti, nell’assoluto rispetto della riservatezza, in un archivio informatico del Registro Nazionale, che a sua volta è collegato con tutti i Registri internazionali.

In caso di riscontro di una prima compatibilità con un qualsiasi paziente in lista d’attesa per un trapianto, il donatore viene richiamato per ulteriori prelievi di sangue necessari a indagini genetiche più approfondite.

L’adesione iniziale firmata in corrispondenza del primo prelievo ha solo valore morale e fino all’ultimo il potenziale donatore può ritirarsi (con quali conseguenze per tutti coloro che si sono impegnati sul programma e per le speranze del paziente e dei suoi familiari è facile immaginare).

Come avviene la donazione

La donazione può avvenire secondo due differenti modalità, la cui scelta dipende dalle indicazioni del trapiantologo circa le necessità del paziente e la disponibilità e idoneità del donatore.

  1. La prima modalità consiste nel prelievo dalle ossa del bacino (creste iliache superiori) e richiede l’ospedalizzazione del volontario. Il prelievo viene eseguito in anestesia generale nel più vicino centro autorizzato. La quantità di sangue midollare che viene prelevata varia in funzione del peso del donatore e della quota richiesta per il ricevente.

Dopo il prelievo il donatore è tenuto sotto controllo per 24-48 ore prima di essere dimesso e si consiglia comunque un periodo di riposo precauzionale di 4-5 giorni. Quanto prelevato si riforma spontaneamente in 15-30 giorni.

  1. La seconda modalità è la donazione con prelievo da sangue periferico dopo stimolazione con fattori di crescita delle cellule staminali nei 4-5 giorni precedenti.

Il prelievo avviene in aferesi (modalità sostanzialmente analoga ad una normale donazione di sangue), impiegando separatori cellulari: il sangue, prelevato da un braccio, attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto del sangue viene re-infuso al donatore.

Ci sono rischi per il donatore?

No! Per entrambe le modalità di donazione, il donatore viene sempre sottoposto a visite mediche e approfonditi esami clinici e strumentali a estrema tutela della sua salute.

La legge prevede permessi retribuiti per effettuare tutti gli esami concernenti la donazione e tutela la figura del donatore in tutti i suoi aspetti.  Tutti i controlli medici e la procedura di donazione sono gratuiti; chi dona non ha alcun danno da questo gesto che salva una vita.

Ricordiamo che la donazione di sangue, come quella di midollo, è essenziale per la sopravvivenza di molti, in quanto sono prodotti non riproducibili in laboratorio ma possono essere solo donati.

Autore: AVIS Milano

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