Donare il sangue, Rubrica: Brevi cenni sui gruppi sanguigni

Brevi Cenni sui Gruppi Sanguigni

Grafica Gruppi SanguigniScopo della Medicina Trasfusionale è rendere possibile e sicura la trasfusione di sangue tra individui della stessa specie.

Le reazioni da incompatibilità dovute alle differenze antigeniche sui globuli rossi, hanno costituito un problema clinico inspiegabile ed insolubile, fino a quando Landsteiner scoprì i caratteri gruppo ematici del sistema AB0 (1900). Ai nostri giorni, un secolo dopo, la tipizzazione AB0 rimane ancora il cardine della trasfusione di sangue.

Infatti i sistemi che contraddistinguono i globuli rossi sono svariati. In un secondo tempo venne scoperto il Sistema RH poi successivamente gli altri Sistemi: Kell, Fy, Lewis, Luther, ecc.

Tuttavia l’infusione di unità AB0 incompatibili, è ancora la principale causa di incidenti trasfusionali ad esito fatale.

Date da ricordare:

  • 1834: Blundell, chirurgo inglese, ammetteva l’importanza delle trasfusioni a proposito delle emorragie postpartum.
  • 1875: Trasfusioni con sangue di montone.
  • 1900-1901: Landsteiner scopre il Sistema AB0
  • 1941: Landsteiner – Wiener scoprirono il Sistema Rh.
  • 1918 si iniziò a conservare in ambiente refrigerato del sangue citratato
  • 1937 si fondò la 1° Banca del Sangue a Chicago
  • 1927, il Dr. Vittorio Formentano, a Milano, aveva fondato il 1° Gruppo di Donatori di Sangue al MONDO! (Era nata l’AVIS!).

I gruppi sanguigni sono riuniti in SISTEMI.

Gli antigeni gruppi ematici si trasmettono ereditariamente secondo le leggi generali mendeliane.

Non dimentichiamo che, non solo il globulo rosso possiede un gruppo, ma anche i globuli bianchi e le piastrine. (Il più importante dei bianchi è l’HLA presente anche sulle cellule di quasi tutti i tessuti). (E’ in causa nei rigetti dei trapianti d’organo ecc., ecc.).

La membrana del globulo rosso contiene sostanze con proprietà antigeniche

Gruppi Sabguigni

Nel 1941 Landsteiner e Wiener misero in evidenza nei globuli rossi del Macacus Rhesus e degli umani, un nuovo antigene che chiamarono Rh. Come l’AB0, la presenza o l’assenza è ereditaria ed in base ad essa, la popolazione è suddivisa in Rh+ e Rh-.

Gli antigeni dell’Rh sono C/c D/d E/e (i donatori li trovano anche indicati nelle tessere associative più recenti). Si precisa che l’antigene d non è mai stato scoperto e quindi la presenza, si deduce dall’assenza del D. Un Rh negativo è composto unicamente da c d e (viene indicato sulla tessera cc d ee ) ossia devono mancare C D E.

Gruppi2

In caso di trasfusione non è sufficiente,  la verifica del gruppo AB0 – Rh, ma diventa indispensabile l’esecuzione delle prove di compatibilità pretrasfusionali, soprattutto in soggetti politrasfusi, in cui, verosimilmente, potrebbero essersi formati anticorpi immuni.

Ho sentito spesso persone dire: “io il gruppo sanguigno, senz’altro l’ho già eseguito, perché spesso mi sottopongo ad analisi di controllo”. Questo non è detto!

La determinazione dei gruppi sanguigni è una ricerca che si differenzia da tutte le altre che si eseguono in un laboratorio. Bisogna ricercare gli antigeni sui globuli rossi e nel plasma i corrispondenti anticorpi.  Essa ha un’importanza vitale ed il suo esito deve essere esatto: un errore può portare infatti a conseguenze spesso fatali, anche se il più delle volte non si hanno reazioni emolitiche clinicamente evidenti, ma una ridotta efficacia.

I gruppi sanguigni appartengono ai caratteri permanenti di una persona e tranne che in poche eccezioni (sist. Lewis – I / trapianti di midollo) rimangono invariati sino alla morte. In caso infatti di trapianto di midollo non omogruppo, il paziente assume il gruppo del donatore.

Vorrei sfatare, se possibile, la leggenda che il gruppo sanguigno è o quello del padre o quello della madre. A volte di nessuno dei due.

Gruupo Sangue e genitori

In alcuni casi, come nell’esempio accanto, si può avere un figlio generato da una coppia con gruppi sanguigni diversi che mostrano una componente evidente ( A e B ) ed una componente “recidiva” (lo 0).
Sempre secondo le leggi di Mendel, si possono avere diverse combinazioni, compresa quella che darà vita ad un figlio con gruppo 0, ereditando da entrambi i genitori la componente “nascosta” o “recessiva”.

Sarà interessante leggere nel prossimo post, delle correlazioni tra gruppo e alimentazione e delle principali malattie che colpiscono prevalentemente soggetti con un determinato gruppo sanguigno.

Autore: Dott.ssa Elena Fonti

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  1. Nunzio

    Io sono di gruppo sanguigno 0 Rh positivo.

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