Donare il sangue

Le 9 classiche scuse per non donare il sangue

NO

La cattiva informazione e una serie di pregiudizi radicati possono contribuire a creare una serie di miti, senza alcun fondamento reale, che incontrano una certa resistenza nell’essere sfatati. Questo avviene anche per quel che riguarda un’azione importantissima come quella di donare il sangue.

AVIS Milano, ha raccolto informazioni per quel che concerne le motivazioni che spingono le persone ad aver paura di donare il sangue, ed ha elencato le più frequenti scuse per non donare.

Vale la pena di approfondire le diverse obiezioni allo scopo di distruggere alcune convinzioni radicate nella mentalità di alcuni, e che le portano al diniego di donare il sangue.

Una delle scuse principali dietro cui alcune persone si trincerano per non donare è che: donare il sangue è doloroso. Questa affermazione non è per nulla vera in quanto la donazione rispecchia esattamente quanto avviene con un qualunque prelievo del sangue, con la durata di una decina di minuti circa. Molti continuano comunque ad avere la fobia degli aghi ma bisogna ricordare che fare un piccolo sacrificio in questo caso può salvare la vita a molte persone e permette a te stesso di mantenere monitorati gli esami del sangue.

Un’altra scusa molto frequente ha a che vedere con l’alcool e il fumo. In questo caso bisogna dire che tutti gli atteggiamenti che possono mettere a repentaglio la propria salute, e di conseguenza quella del ricevente, possono certamente essere un ostacolo importante alla donazione. Tuttavia se fumate o bevete un bicchierino ogni tanto non c’è da preoccuparsi! Basta ovviamente non eccedere il giorno prima della donazione programmata.

Una terza convinzione molto diffusa, soprattutto in Italia, riguarda l’idea che gli omosessuali non possano donare il sangue. Questo non è affatto vero: l’ostacolo alla donazione, infatti, non è rappresentato dall’orientamento sessuale, bensì dalla promiscuità sessuale. Su quest’ultimo punto è sempre necessario essere molto onesti.

Ci sono Ospedali che ancora oggi preferiscono restare alle vecchie abitudini, evitando di far donare chi ha rapporti con persone dello stesso sesso. In AVIS Milano teniamo fede alla normativa che non discrimina ma pone un limite di 4/6 mesi come tempo per considerare “stabile” una relazione e poter essere quindi idoneo a donare.

Questo infatti è il periodo finestra per verificare se effettivamente una persona può aver contratto qualche malattia sessualmente trasmissibile, a prescindere dal fatto che abbia o meno avuto sempre rapporti protetti.

Il  digiuno è il prossimo “falso mito”. Per chi solitamente consuma una buona colazione al mattino è infatti sconsigliato di presentarsi totalmente a digiuno per affrontare un prelievo ematico. Il problema è legato all’assunzione di grassi e zuccheri che possono alterare il valore delle analisi che verranno effettuate al donatore.  Basta quindi limitarsi a bevande non zuccherate (tè – spremuta – caffè amaro) e cibi secchi privi quindi di grassi (fette biscottate – biscotti secchi) o frutta.

Grazie a questa buona abitudine, si eviterà di sentirsi stanchi e spossati, ulteriore motivo per cui spesso non si dona sangue. La sensazione varia a seconda dello stato fisico del donatore.

Un’altra scusa che viene adottata spesso dai più indaffarati riguarda il fatto che una donazione richieda tempi piuttosto lunghi. In realtà per evitare il tempo d’attesa basta prenotare il prelievo telefonicamente. La donazione di sangue, prendendo in esame tutte le sue fasi, avviene all’incirca in meno di un’ora.

I  tatuaggi o piercing, sono l’ennesimo dubbio che attanaglia gli aspiranti donatori. Anche in questi casi la donazione può avvenire tranquillamente, a patto che siano trascorsi almeno 4 mesi da quando è stato fatto il tatuaggio o il piercing in questione. Solo così si può essere certi che non ci sia un’infezione in atto.

Molti ancora credono che donare il sangue sia impegnativo perché è necessario donare almeno quattro volte all’anno per quanto riguarda gli uomini e due per quando riguarda le donne. Ma nel caso in cui si diventi donatori bisogna mettersi a disposizione del servizio sanitario, e rispondere a una chiamata che può salvare una vita è innanzitutto un fatto di coscienza. Tuttavia nessuno è obbligato a donare secondo i termini della normativa trasfusionale, se non si riesce a mantenere la frequenza stabilita, meglio quando si può che niente!

In ultimo, tocchiamo l’argomento “sportivi”. Molti professionisti possono non essere in grado di donare per lunghi periodi essendo probabilmente sotto allenamento intensivo. Ma tutti, anche gli olimpionici possono trovare un momento per dedicarsi alla donazione. Diversi sono infatti i donatori testimonial del dono che rappresentano l’Italia nel mondo; Chi pratica sport spesso è anche attento ad una serie di comportamenti salutari che rendono il soggetto un ottimo candidato alla donazione.

Detto questo, cosa stai aspettando? Non ci sono più scuse per non donare!

Autore: Christian Vianello

Immagini NO di Martin Howard

Utilizzata da Avis Milano sotto licenza Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

Condividi sui tuoi social