Donare il sangue

Poco cibo e molto sport aumentano il rischio di anoressia

Lo sport fa bene alla mente e al fisico, ma quando diventa un’ossessione può essere pericoloso. Il rapporto tra attività fisica e anoressia è stato analizzato durante un convegno all’ospedale Molinette di Torino.

Come ha spiegato il professor Carlo Campagnoli, responsabile scientifico dell’Associazione Pr.A.To (Prevenzione Anoressia Torino), parliamo di alterazioni di rilievo clinico dovute allo squilibrio tra l’apporto nutrizionale e un importante impegno psico-fisico: riguarda soprattutto le ragazze, ma può interessare per alcuni aspetti anche i maschi. «Nelle ragazze la prima manifestazione è l’amenorrea, importante segnale di un disagio generale dell’organismo al quale può corrispondere una riduzione delle prestazioni sportive». Altre conseguenze possono manifestarsi a livello cardiovascolare (alterazione del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa) e a livello osseo. Queste ultime si riassumono nella cosiddetta «Triade delle atlete» (carenza nutrizionale, amenorrea, osteoporosi), particolarmente rilevante nelle adolescenti.

L’argomento è poco noto tra i medici e quasi ignorato tra gli “addetti ai lavori” negli ambiti dello sport sia agonistico che amatoriale. Da qui l’avvertimento lanciato dai medicidi riferimento presenti al convegno organizzato dalla Commissione Regionale Pari Opportunità con gli Assessorati allo Sport e alle Pari Opportunità della Regione in collaborazione con l’Associazione Pr.A.To. e l’Università degli Studi di Torino.

Nelle atlete la amenorrea varia a seconda delle casistiche, e soprattutto delle discipline ma in ogni caso è sempre superiore a quella delle non-atlete (circa 5%): nella maggior parte delle casistiche è compresa tra il 25-50%, con punte del 65-70% nelle danzatrici e nelle «long-distance runners». In generale i maschi sono meno a rischio di carenze nutrizionali e problemi ossei. Anche così, gli studi disponibili indicano che sports facilitanti il sottopeso (come la corsa su lunga distanza e ciclismo) sono a rischio di ipogonadismo e bassa densità minerale ossea, soprattutto a livello delle vertebre lombari.

 

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