L’Italia, conosciuta per le sue ricche tradizioni culinarie, deve affrontare un problema crescente: l’aumento dello spreco di cibo. Il problema non è solo italiano: a livello globale, un terzo di tutto il cibo prodotto non viene mai consumato.
Secondo i dati contenuti nel libro How the world eats, di Julian Baggini – di cui il Guardian ha pubblicato un estratto – ogni persona in Italia butta via in media 683,3 grammi di cibo a settimana, con un aumento del 45,6% rispetto all’anno precedente. Ciò equivale a circa 35,5 kg di cibo sprecato pro capite ogni anno.
Questa tendenza contraddice i valori di rispetto per il cibo spesso associati alle società tradizionali, ma l’abbondanza e l’accessibilità del cibo nelle moderne società industrializzate hanno portato a uno scollamento tra produzione e consumo, rendendo lo spreco meno visibile ai più.
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un piano d’azione globale adottato dagli Stati membri delle Nazioni Unite, chiede di dimezzare lo spreco alimentare pro capite a livello di vendita al dettaglio e di consumo entro il 2030. Questo ambizioso obiettivo richiede sforzi concertati da parte di governi, aziende e singoli individui.
Milano negli ultimi anni sta rispondendo a questa chiamata con il progetto degli Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare, tra i quali l’Hub Lambrate proprio ospitato nel cortile della nostra sede di Avis Milano e i cui risultati hanno superato ogni aspettativa.
Quest anno la presenza degli Hub a Milano ha toccato di recente la quota 8 con l’ultimo Hub inaugurato dal Comune di Milano proprio nella scorsa Giornata Mondiale dell’Alimentazione, situato all’interno della sede dell’Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna (ACCC Impresa Sociale).
A oggi la città di Milano vede già avviati gli Hub di Isola, Lambrate, Gallaratese, Centro, Selinunte, Loreto nei Municipi 9, 3, 8, 1, 7, 2 nonché all’interno del Mercato Ortofrutticolo SoGeMi con l’Hub Foody Zero Sprechi, a cui si aggiunge l’Hub Cuccagna, entrambi questi ultimi nel Municipio 4.
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