Le Nazioni Unite hanno stimato che oltre due miliardi di persone vivono in paesi che soffrono di stress idrico. Si stima che circa quattro miliardi di persone vivano in aree che patiscono situazioni di grave scarsità idrica fisica, ovvero mancanza materiale della risorsa, per almeno un mese all’anno. Una situazione che non farà che aggravarsi per colpa dei cambiamenti climatici: l’aumento della temperatura media globale, che in alcune aree del Pianeta risulterà particolarmente elevato, esacerberà situazioni che già oggi possono essere definite di crisi. Provocherà infatti ondate di siccità sempre più marcate e durature nel tempo ed esaspererà la variabilità stagionale, rendendo più irregolare e incerto l’approvvigionamento idrico, così il fenomeno compirà anche aree mai colpite da questo problema.
In modo straordinario, quest’anno, anche Milano ed il territorio agricolo della provincia, sono stati colpiti dalla siccità e per contenere i danni si è deciso di consentire l’irrigazione dei campi ogni 15 giorni quando normalmente avveniva ogni settimana.
Questo porterà inevitabilmente ad una riduzione delle colture tanto che si stima una diminuzione della produzione di grano lombardo del 30%.
Le ondate di calore di questi giorni non solo creano siccità ai raccolti ma contribuiscono anche ad indebolire l’organismo: aumentando la possibilità di disidratarsi possono insorgere problematiche sanitarie più o meno gravi come ad esempio: crampi, edema e pesantezza alle gambe, effetti sulla pressione arteriosa, stress da calore, colpo di calore, svenimenti…
Ma perché è così importante rimanere idratati quando si è in procinto di donare il sangue?
Perché uno dei principali componenti del sangue intero è il plasma che, a sua volta, è composto quasi interamente da acqua (per circa il 92%).
Inoltre, con la donazione si perdono dai 450 ml per il sangue intero, ai 700 ml di sangue per la donazione di plasma che è in grande parte acqua, ciò può causare un abbassamento dei valori pressori che viene accentuato dal caldo particolarmente intenso di questi giorni.
La direttrice sanitaria di AVIS Milano ci racconta inoltre che “idratarsi serve innanzitutto per riequilibrare il volume del sangue perduto con la donazione, è utile per ristabilire i valori pressori adeguati e, nel caso di persone con problemi di scarsa reperibilità dell’accesso venoso (vene che si trovano difficilmente), essere ben idratati, agevola il lavoro dell’infermiere durante il prelievo “.
Quindi, perché il risparmio di acqua è così importante ?
Perché l’acqua consumata viene sottratta alle colture danneggiando il naturale equilibrio del suolo, creando problemi all’agricoltura ed in generale alla nostra economia; l’acqua è un elemento fondamentale per il nostro organismo: una corretta idratazione favorisce il nostro benessere e…se siamo donatori….favorirà anche il benessere delle migliaia di persone che ogni giorno potranno beneficiare del nostro dono .
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