Un buon donatore di sangue si vede dal mattino? Non solo: anche dal dormiveglia!
Non per scadere in raffronti impossibili e senza alimentare false speranze, sono stati proprio alcuni tra i personaggi più celebri della storia ad aver intuito (e sfruttato) le potenzialità dello stato tra il sonno e la veglia.
Alcuni esempi? Thomas Edison, Ludwig Van Beethoven, Richard Wagner, Walter Scott, Nikola Tesla e Isaac Newton.
Una recente ricerca dell’Istituto nazionale della salute e della ricerca medica di Parigi, di cui si parla sul New Scientist, ha sottoposto a un gruppo di 103 persone alcune sequenze di numeri da otto cifre, chiedendo loro di elaborarli secondo due regole, affinché arrivassero a una risposta finale. Una semplice scorciatoia avrebbe dato la risposta corretta ogni volta, ma questo non è stato detto loro.
Dopo aver dato del tempo alle persone per risolvere il problema, è stata prevista una pausa di 20 minuti in cui sono state incoraggiate a sdraiarsi a occhi chiusi su una sedia reclinabile in una stanza buia.
Risultato: l’83% di coloro che avevano raggiunto lo stato ipnagogico ha trovato la scorciatoia. Lo stesso è accaduto al 31% di chi è passato a un sonno più profondo, e solo al 14% di chi non ha dormito.
Insomma, se spesso è l’equilibro corpo-spirito a fare di un donatore un buon donatore, allora non c’è nulla di meglio che allenarsi un po’ nel dormiveglia prima del prossimo prelievo.
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