L’ultima volta che sono andato a donare il sangue, ho fatto un salto nel passato rivedendomi durante i primi anni in cui andavo a donare.
Permesso lavorativo in tasca, ma giornata piena zeppa di impegni, del tipo non vado a lavorare ma ho programmato così tante commissioni da fare che mi stancherò il doppio.
In queste condizioni, uno dei primi pensieri della giornata di donazione, era rivolto alla speranza che andasse tutto liscio, tra cui, sperare di trovare pochi donatori prima di me, che il Medico arrivi in orario e che non si verifichino altri intoppi.
Quindi, schedulavo la mia giornata di donazione in maniera certosina e senza margini operativi per eventuali inconvenienti, tutto concentrato.
Questa situazione, mi creava stress ancor prima di andare a donare e solo con il tempo ho capito che non mi faceva godere a pieno sia il momento e sia il gesto che stavo andando a compiere.
Tornando all’ultima volta, purtroppo il medico ha avuto un contrattempo, facendo mezz’ora di ritardo. Davanti a me, 2 donatori, uno sereno e l’altro abbastanza agitato.
Durante la donazione eravamo nelle poltroncine affianco, e parlando con gli operatori sanitari, gli a riferito che sarebbe dovuto andare al lavoro per presenziare ad un meeting molto importante e quindi era di fretta e molto tirato con i tempi.
La donazione è terminata ed è potuto “scappare” al lavoro, dopo molteplici raccomandazioni da parte del personale sanitario, dall’importanza del ristoro al comportamento da mantenere durante la giornata.
Detto questo, l’importante è donare, ma visto che possiamo decidere liberamente quando donare, il consiglio è quello di godere a pieno di questo momento, di questa giornata anche di riposo, volendo anche per fare qualcosa di tranquillo ma diverso dal solito, insomma che che ci dia la possibilità di liberarci dallo stress quotidiano al posto di aumentarne l’impatto.
Buona donazione a tutti.
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Autore: Christian Vianello
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