Il ‘codice rosso’ non sarà più sinonimo di pericolo immediato nei pronto soccorso del Lazio. Cambierà, infatti, nella Regione, dal prossimo anno il sistema di ‘filtro’ per i pazienti che arrivano nei dipartimenti di emergenza. E’ stato presentato questa mattina l’aggiornamento delle linee guida sul triage intraospedaliero (che verrà sancito dalla Conferenza Stato-Regioni) e che sarà operativo a partire dal 2019. Un gruppo di lavoro regionale composto da operatori e professionisti ha infatti studiato e sperimentato negli ultimi due anni un nuovo triage ospedaliero a 5 codici. Una classificazione che permette più ‘sfumature’.
Il Lazio è la prima Regione a recepire le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni con un progetto fortemente voluto e sollecitato da operatori e professionisti. Il cuore del programma prevede di passare dai consueti 4 codici a colore (rosso-giallo-verde e bianco) al nuovo sistema a 5 codici numerici (dall’1 al 5) nel quale 1 è l’emergenza, 2 l’urgenza, 3 l’urgenza differibile, 4 l’urgenza minore e 5 la non urgenza.
“Un lavoro molto importante, che ci è stato sollecitato dai diretti interessati e che ci permetterà di fornire cure maggiormente appropriate e di migliorare il servizio sanitario – ha commentato D’Amato – Il gruppo di lavoro ha sperimentato le nuove linee guida in piena sintonia e collaborazione con i professionisti e le diverse realtà del territorio. Oggi per la Regione Lazio si apre una nuova stagione concorsuale che ci permetterà di avere nei reparti e nei pronto soccorso un ricambio generazionale. Questo lavoro sul triage si inserisce in un percorso di riorganizzazione che prevede nuovi investimenti sul personale e un programma di riqualificazione dell’edilizia sanitaria e sulle tecnologie”.
Negli ultimi 8 anni (2010-2017) l’andamento complessivo degli accessi ai servizi di emergenza ha fatto registrare una flessione del 7,3%. Il codice verde rimane quello più numeroso (circa il 65-70%), con un rischio maggiore di errore nella determinazione del livello di priorità alla visita medica, spiega la Regione. Proprio questo elemento, insieme alle modifiche normative, hanno rappresentato il motivo principale che ha indotto alla revisione del sistema nazionale e regionale di triage.
(Fonte Adnkornos)
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