Durante la gravidanza, si sa, le donatrici di sangue devono sospendere la propria attività per un anno e mezzo, per garantire a se stesse il tempo per un recupero fisico ottimale e per ripristinare le energie, che gravitano tutte intorno alla crescita di una nuova vita.
Eppure, esiste un modo per aiutare chi si trova in condizioni di bisogno, che si può praticare proprio appena dopo il parto: la donazione di latte materno. Destinatari delle donazioni sono soprattutto i bambini che nascono prima del termine della gravidanza (migliaia dei quali in Italia non raggiungono il chilo e mezzo di peso). I neonati prematuri hanno infatti un grande bisogno di latte materno per fortificare le proprie difese immunitarie contro il rischio di infezioni e gravi patologie intestinali, ed evitare intolleranze alimentari.
Purtroppo, le mamme che partoriscono prematuramente spesso non sono ancora pronte per produrre latte: l’allattamento è infatti un processo che si attiva quando la gravidanza raggiunge il suo termine naturale, per di più i piccoli nati prematuri non sono ancora in grado di nutrirsi succhiando al seno.
Una donazione può aiutare anche i bambini nati a termine, se le loro mamme non riescono a produrre abbastanza latte, oppure i neonati che hanno intolleranze o patologie particolari.
La donazione di latte umano proviene quindi da altre mamme che non hanno problemi di produzione di latte, e scelgono di donare il proprio latte in eccesso (quindi soltanto quella parte che in alternativa sarebbe sprecata) ai reparti di Terapia Intensiva Neonatale degli ospedali cittadini. Dopo un colloquio con un medico e i controlli del caso, alle mamme idonee alla donazione viene fornito un tiralatte: un furgone dotato di cella frigorifera si occuperà poi di ritirare a domicilio il latte donato, per consegnarlo alla Banca del latte umano donato. Una volta giunto in ospedale, il latte viene analizzato per appurarne le proprietà nutritive, pastorizzato e conservato per essere pronto da utilizzare in caso di necessità.
Come per qualsiasi altro tipo di donazione, ogni fase del processo di controllo è tracciata attraverso un codice a barre, che permette al personale incaricato di seguire scrupolosamente l’acquisizione di questa importantissima risorsa.
La città di Milano in particolare è molto attiva nel campo della donazione di latte umano: basti pensare che nel 2005 ha visto la nascita dell’Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato (AIBLUD Onlus, che conta 34 Banche in tutta Italia) e attualmente ospita tre Banche del Latte.
La più recente è stata inaugurata proprio negli ultimi giorni presso la clinica Mangiagalli. Il progetto “Nutrici” è stato portato avanti dalla Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico con il contributo di Esselunga, che ha organizzato una campagna di donazioni in denaro attraverso la raccolta punti dedicata ai propri clienti.
Autore: Avis Milano
Immagine Baby K – Hands di David Clow
Utilizzata da Avis Milano sotto licenza Creative Commons Attribuzione – Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)
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