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Autismo, le nuove tecniche di riabilitazione

Lo scorso 1 aprile è stata la giornata Mondiale dell’Autismo. Per l’occasione si è tornato a parlare di sperimentazione e terapie. Se e fino a qualche anno fa l’autismo colpiva un bambino su 700, oggi ne tocca 1 ogni 150 e, secondo alcune stime, anche di più. Il bisogno di ricerca, nuove terapie e, soprattutto, assistenza è sempre più alto. Per questo, l’istituto scientifico Medea presso l’Istituto La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, in provincia di Como, ha fatto partire un piano per far fronte a questo incremento di casi che prevede interventi di diagnosi precoce, a partire dai 18 mesi di vita, seguiti da interventi frequenti e tempestivi nelle prime fasi della malattia, con il coinvolgimento successivo della famiglia e della scuola. Il progetto si chiama NOAH, New Organization for autism healthcare, il cui presupposto è la continuità di cure fra l’ospedale e il territorio.

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Il nuovo percorso adottato al Medea e alla Nostra Famiglia prevede interventi con un intensità decrescente a scansione semestrale dal momento della diagnosi fino all’ingresso nella scuola primaria: si parte con 8 ore settimanali di interventi ambulatoriali basati sulle tecniche di ultima generazione – quelle con maggiore efficacia e rispetto della dinamiche evolutive, come confermato da una recentissima review internazionale (ottobre 2015) – applicate tempestivamente dopo la diagnosi da un’équipe di psicologi, educatori, logopedisti e neuropsicomotricisti.

Il modello prevede la presenza di genitori e di operatori della scuola dell’infanzia, in relazione alle fasi cruciali di sviluppo, per trasferire alle figure maggiormente a contatto con il bambino le competenze necessarie che ne facilitino la positiva evoluzione. La presa in carico prosegue poi con un processo di integrazione socio-sanitaria durante la scuola primaria, cui si accompagna un simmetrico percorso di coinvolgimento del contesto socio-famigliare del bambino, che ha un effetto moltiplicatore del trattamento e della sua efficacia. Il tutto in linea con le evidenze scientifiche e con le linee guida per l’autismo, all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. A copertura parziale dei costi del nuovo modello di intervento, La Nostra Famiglia destinerà una parte dei fondi derivanti dal 5 per mille.

 

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