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Allarme batteri multiresistenti. La colpa è degli antibiotici

Ogni anno in Italia muoiono tra le 5000 e le 7000 persone per infezioni da batteri multiresistenti, chiamati così perché resistono alle terapie antibiotiche e non riescono a essere debellati. Tra i più insidiosi, secondo gli esperti, ci sono quelli che portano a gravi infezioni polmonari e intestinali, come la Eschericchia coli, la Klebsiella pneumoniae e lo Staphylococcus aureus, e quelli che causano setticemie. I batteri multi-resistenti sono  la causa prevalente delle infezioni contratte in ambito ospedaliero e nelle strutture residenziali per anziani o per malattie croniche, sebbene sono ora sempre più frequentemente riscontrabili anche in ambito comunitario.

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Nel nostro Paese, da anni, si fa abuso di antibiotici, spesso usati per curare semplici influenze. Secondo la Simit (la Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali) queste cattive pratiche e le loro conseguenze potrebbero costare alla nostra santità fino a 100 milioni di euro. Le buone abitudini dovrebbero essere diffuse innanzitutto da medici e farmacisti, che dovrebbero delegare la prescrizione di antibiotici solo agli infettivologi. Anche i pazienti però dovrebbero fare la loro parte senza assumere medicinali magari solo perché sono consigliati da amici o parenti o per curare i sintomi dell’influenza. È importante anche osservare  misure di prevenzione, come l’igiene e il lavaggio delle mani, che devono diventare una misura quotidiana. Solo così si può arginare la diffusione dei batteri multiresistenti.

Autore Micol Sarfatti Giornalista 

 

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