AVIS Milano si assume l’impegno costante nel campo della prevenzione e della diagnosi precoce a favore dei donatori. Per questo è coinvolta insieme ad AVIS Legnano nel progetto MAMELI avviato dall’Università degli Studi di Milano.
MAMELI è un acronimo che sta per “MApping the Methylation of repetitive elements to track the Exposome effects on health: the city of Legnano as a LIving lab”, in italiano “Mappare la metilazione degli elementi ripetuti per tracciare gli effetti dell’esposoma sulla salute umana: la Città di Legnano come ‘laboratorio vivente’”. Il progetto studia quindi il modo in cui l’esposizione a fattori ambientali, tra cui l’aria che respiriamo, la dieta, le abitudini di vita, (ciò che in ambito scientifico si definisce “esposoma”) influenza l’espressione dei nostri geni, pur senza alterare la sequenza del DNA.
MAMELI è un progetto di ricerca ideato e coordinato da Valentina Bollati, professoressa associata del dipartimento di Scienze cliniche e di comunità dell’Università degli studi di Milano, finanziato dal Consiglio europeo e sostenuto dal Comune di Legnano, da Avis Milano e Avis Legnano. Il progetto vede coinvolti anche l’Università di Parma, l’Università dell’Insubria e l’Istituto Italiano di Tecnologia.
Perché Legnano? Il Progetto Mameli prevede delle rilevazioni che devono essere circoscritte ad un territorio medio piccolo, sarebbe stato perciò impossibile svolge questi studi su un territorio vasto come la città di Milano.
Il progetto si svilupperà in due fasi.
La prima, che ha visto l’avvio a gennaio 2024, con come protagonisti donatori e donatrici di Avis Legnano.
I partecipanti saranno monitorati tramite un braccialetto (FitBit) che misura la frequenza cardiaca 24/7 e la sua variabilità, la qualità del sonno e il livello di attività fisica e un’App per raccogliere informazioni quotidianamente sul proprio consumo di acqua o alcool, il fumo e l’umore attraverso domande rapide durante il giorno. L’attivazione della funzione GPS sul telefono, inoltre registrerà la posizione del donatore, sarà così possibile conoscere la sua esposizione all’inquinamento dell’aria e identificare la permanenza in aree verdi piuttosto che in zone molto trafficate.
Dopo due settimane, quando i volontari si presenteranno in sede per la donazione, un collaboratore del progetto raccoglierà i dati e realizzerà un’intervista sullo stato di salute e sullo stile di vita. Contestualmente saranno raccolti una provetta di sangue, un campione di urine e un tampone nasale.
Nella seconda fase, che prenderà il via tra maggio e giugno del 2024, il progetto prevedrà il coinvolgimento di altre 6.000 persone, ossia il 10% circa della popolazione residente a Legnano che, insieme ai soggetti precedentemente reclutati, andranno a costituire la ‘Coorte Mameli’. I risultati ottenuti dalla Coorte Mameli saranno fondamentali per identificare le relazioni tra fattori ambientali, stile di vita e benessere generale.
Queste informazioni potranno essere utilizzate per comprendere meglio come il nostro genoma si adatti all’ambiente circostante, aprendo la strada a nuovi approcci per la comprensione e la tutela della salute umana e lo sviluppo di nuove strategie di prevenzione.
Per ulteriori informazioni o chiarimenti sul progetto, è possibile consultare il sito web, inviare una mail all’indirizzo mameli@unimi.it, oppure chiamare il numero 02/50320145 (orari 10-16).
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