Ogni anno un terzo della quantità totale di cibo prodotto mondialmente viene perso o inutilizzato, un numero corrispondente a ben 1,6 miliardi di tonnellate. Un valore che con il passare del tempo invece che diminuire aumenta; la previsione per il 2030 supera infatti i 2 miliardi di tonnellate di cibo sprecato.
Con spreco alimentare si intende la diminuzione in termini di quantità e qualità dovuta a decisioni o azioni intraprese lungo la filiera agroalimentare dai rivenditori, dagli operatori della somministrazione alimentare e dai consumatori.
Ci sono tre fattori principali che contribuiscono allo spreco alimentare:
le perdite alimentari, ovvero quelle che si determinano durante le fasi della filiera di produzione; gli sprechi alimentari, ossia le parti scartate durante il processo di trasformazione o di distribuzione, a cui si aggiungono anche i prodotti invenduti; e infine gli sprechi domestici formati da
tutti gli alimenti che una volta acquistati non vengono consumati, scadono e vengono buttati.
Lo spreco alimentare prende luogo soprattutto all’interno delle case, infatti nel 2021 il cibo buttato nelle spazzature assume un valore di 7.37 miliardi, una cifra esorbitante se si considera che le perdite nei campi agricoli corrispondono a 1.23 miliardi, mentre si aggira attorno al miliardo lo spreco alimentare nella grande distribuzione.
Mercoledì, 7 Ottobre 2020, presso la sede di AVIS Milano in via Bassini, è stato inaugurato un HUB alimentare contro lo spreco.
AVIS Milano facendo della solidarietà la propria missione, oltre alla raccolta di sangue ha messo a disposizione uno spazio contro gli sprechi che consente di raccogliere il cibo che poi verrà messo a disposizione nei confronti di chi ha bisogno.
L’hub è allestito con una cella frigorifera per la gestione del cibo fresco, con scaffalature per il cibo secco e confezionato e con una postazione amministrativa per la gestione dell’archivio e delle procedure.
Gli Hub consentono di mixare il cibo recuperato, permettendo di donare un’offerta alimentare variegata, nutriente ed equilibrata alle persone in stato di bisogno, affiancandosi al contatto diretto tra supermercato e Onlus.
Il modello logistico prevede due percorsi di recupero quotidiani:
durante la mattina si va nei supermercati per recuperare il cibo fresco e secco confezionato invenduto, di frutta sfusa e/o confezionata, pane in eccedenza dai supermercati.
Gli enti dedicati alla gestione degli Hub, recuperano direttamente dai punti vendita aderenti alla rete, mediante il furgone coibentato. Il cibo recuperato viene stoccato presso gli Hub di raccolta e smistamento.
Durante il pomeriggio invece gli addetti vanno nelle mense aziendali in cui avviene il recupero del cibo cucinato non servito, di frutta sfusa e/o confezionata e pane in eccedenza dalle mense aziendali che viene direttamente consegnato alle Onlus dotate di servizio mensa per le persone bisognose.
Le organizzazioni no profit che offrono servizio di mensa o distribuzione pacchi a favore delle persone bisognose, possono recarsi presso gli hub per ritirare con i propri mezzi gli alimenti di cui hanno bisogno in un modo assortito.
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