Per chi soffre di asma e allergie l’Aaiito (Associazione allergologi immunologi territoriali e ospedalieri) sfata i dubbi più frequenti per i malati respiratori che dovranno, anche loro, indossare la mascherina nella ‘Fase 2’ del contenimento dei contagi da Covid-19. “Per le persone che soffrono di allergie respiratorie – dice Riccardo Asero, presidente dell’Aaiito – questa tanto attesa boccata d’aria cade proprio nella stagione dei pollini e del ‘respiro corto’ e sta generando ansia proprio per la necessita di adottare i Dispositivi di protezione individuale”. “Indossare la mascherina non comporta nessun rischio aggiuntivo di aumentare le difficoltà respiratorie nelle persone con allergie respiratorie”, prosegue, sottolineando come sia “assolutamente raccomandato sia per i bambini sia per gli adulti allergici o asmatici in terapia di mantenimento per allergie il rispetto e l’assunzione in modo scrupoloso delle terapie prescritte del proprio specialista di riferimento. Le terapie non vanno interrotte a causa dei timori di Covid-19”.
Per gli allergologi dell’Aaiito, “la mascherina può effettivamente provocare una sensazione psicologica di ‘fatica a respirare’, ma non peggiora in nessun modo la situazione bronchiale del paziente. Al contrario la mascherina può diventare un fattore protettivo contribuendo a filtrare almeno in parte i granuli pollinici che in questa stagione iniziano ad essere aerodispersi dalle piante in fioritura”. La dimensione dei pollini delle spore fungine è compresa tra 1 e 15 micron (100, 1.000 volte più grandi del coronavirus, collocato tra 0,6 e 0,14 micron). Dunque, secondo Asero, è “evidente che il filtro delle mascherine può contribuire ad abbattere la concentrazione inalabile di queste particelle aerobiologiche consentendo una importante riduzione della sintomatologia allergica”. Ma quale mascherina può usare un malato respiratorio? “Il paziente asmatico e allergico non necessita di mascherine particolari (Fp2, Fp3) – dice il presidente Aaiito – può utilizzare una normale mascherina chirurgica certificata”. E se un paziente allergico vuole uscire di casa, non esiste “alcuna particolare raccomandazione, a meno che la situazione respiratoria non peggiori drasticamente uscendo all’aperto. In tal caso il suggerimento è quello di restare presso il proprio domicilio, limitando le uscite al minimo”. (Fonte Ansa)
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