Sempre più gente ricorre a test delle intolleranze alimentari perché, seguendo un nuovo regime dietetico (spesso “fai da te”), non riesce a perdere peso. La difficoltà nella diminuzione si attribuisce a qualche strana intolleranza, mai avuta in passato, e ci si rivolge sempre più spesso a laboratori privati o a farmacie per eseguire il famoso test delle intolleranze su tantissimi alimenti (fino a 200) a prezzi non sempre modici. Cerchiamo di fare chiarezza su le intolleranze alimentari: quante sono, come diagnosticarle, cosa fare.
Le uniche intolleranze riconosciute nella comunità scientifica sono quella al lattosio e al glutine. Le uniche perché i test per diagnosticarle sono gli unici su base scientifica e soprattutto, riproducibili. Per la prima, infatti, si esegue un breath test, di solito in ospedale, mentre per la seconda si esegue un esame del sangue andando a dosare degli anticorpi specifici.
I disturbi gastrointestinali che accumunano tantissima gente possono essere dovuti da patologie dell’intestino (più o meno diagnosticate) e accentuate da alcuni alimenti della vita quotidiana: latte, latticini, caffè, spezie, peperoncino, alcolici etc possono causarci problemi di dissenteria indipendenti dall’intolleranza individuale.
Attenzione però! Non ci confondiamo con le allergie perché è ben diverso. Queste coinvolgono il sistema immunitario e ci danno reazioni ben diverse: eruzioni cutanee, macchie, orticaria… spesso associati a alvo irregolare o disturbi a livello gastrico.
Consiglio del nutrizionista: stiamo diventando sempre più sensibili agli alimenti molto lavorati o paste decisamente agglutinate. Variamo la scelta dei nostri alimenti e dei nostri primi piatti: al posto della pasta possiamo provare a mangiare cereali in chicco (meno raffinati e meno lavorati come riso integrale, orzo, farro, quinoa..), variamo la taglia del pesce (alterniamo il salmone o il tonno con del pesce azzurro come sgombri o sarde.. ), scegliamo alimenti freschi e non conservati e, soprattutto, quando abbiamo sintomi particolari non facciamo autodiagnosi ma… rivolgiamoci ad uno specialista!
Dott.sa Gloria Romeo – Biologa Nutrizionista presso AVIS Milano
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