L’estate si è fatta attendere, ma è finalmente arrivata. Tempo di mare e di sole, che porta gioia e benessere, ma a cui bisogna anche fare attenzione: soprattutto i più piccoli. Proteggere i bambini e la loro pelle delicata dai raggi UV è fondamentale e i genitori sembrano averne consapevolezza.
Secondo un’indagine svolta da Ipsos per la Società Italiana di Dermatologia e Cosmetologia (Aideco), il 92 percento del campione dichiara di conoscere il rapporto diretto tra scottature dell’infanzia e rischio di melanoma, e il 98 per cento dei consapevoli utilizza creme solari per proteggere la pelle dei figli. I dubbi però arrivano quando si passa a come utilizzare le protezioni. Per gli esperti un’ora di sole al giorno fa bene, ma bisogna affrontarlo con gli strumenti giusti.
Prima dei sei mesi un neonato non dovrebbero mai essere esposto direttamente e almeno fino ai due anni il tempo trascorso al sole va limitato, magari per fare il bagno: sempre la protezione 50 su tutte le zone esposte e meglio se con cappello, occhiali, maglietta. Dopo i due anni bisogna comunque evitare l’orario tra le 11 e le 16. Durante le altre ore è sempre bene esporli con una crema protezione 50 che può scendere a 30 per i fototipi più scuri nelle settimane successive. I solari dovrebbero indicare fattore di protezione Uva e Uvb. La crema va applicata anche se i bimbi rimangono sotto l’ombrellone, perché il riverbero di acqua o sabbia potrebbe essere dannoso. Importante anche l’uso di occhiali e cappellino.
Lascia una risposta