I soggetti sportivi sono senza dubbio degli ottimi candidati alla donazione di sangue grazie allo stato di buona salute mantenuto dall’attività fisica costante, associato spesso da una regolare e sana alimentazione.
Chi pratica costantemente sport può quindi donare il sangue. Anzi, grazie agli effetti benefici che l’attività sportiva apporta all’organismo, è senza dubbio una delle categorie di persone maggiormente predisposte a questo splendido ed altruistico gesto.
E’ senz’altro vero che le prime raccomandazioni del medico dopo la donazione sono quelle di non fare sforzi fisici eccessivi, ma quello dello sportivo che non può donare sangue è un mito ormai da sfatare. Va infatti considerato che soggetti sani e giovani sottoposti da anni a sforzi fisici per l’attività atletica praticata, possiedono un organismo abituato allo stress fisico e reso forte proprio da quest’ultimo. Ci sono difatti diversi sportivi nazionali che donano sangue da anni, pur effettuando costante attività sportiva. Proprio grazie al continuo sforzo fisico a cui sottopongono il proprio corpo, è spesso ridotta la produzione di acido lattico. Quando si effettua attività sportiva intensa e “fuori dall’ordinario”, viene prodotto infatti l’acido lattico, che controindica la donazione in quanto può generare falsi positivi sul controllo epatico effettuato con le analisi della sacca.
E’ assolutamente chiaro che sarebbe quindi poco coscienzioso donare il sangue in un momento in cui la tua attività fisica è molto intensa o in corrispondenza di una fase in cui il tuo allenamento è portato ai massimi livelli; la donazione può essere effettuata in un giorno in cui non devi praticare sport, lasciando che siano passate almeno 24 ore dall’ultimo allenamento (o attività sportiva standard) e dal successivo.
Se sei quindi un appassionato dell’attività fisica e vuoi contemporaneamente intraprendere il meraviglioso viaggio della donazione, è di importanza fondamentale che tu sappia reintegrare i livelli calorici persi attraverso una corretta alimentazione ed idratandoti adeguatamente soprattutto nel giorno stesso e in quello immediatamente successivo.
Si consiglia di ridurre il carico dell’allenamento (o meglio ancora di annullarlo) nei giorni precedenti ma soprattutto 1-2 giorni successivi alla donazione.
Un ulteriore consiglio è quello di optare per la donazione di solo plasma anziché di sangue intero, poiché la parte liquida viene reintegrata in sole 24 ore, mentre la parte corpuscolata richiede dalle 4 alle 6 settimane.
Ci sono aspetti negativi e positivi in questo caso, come ad esempio il rischio di rendere il sangue troppo denso, eliminando un certo quantitativo di parte liquida, lasciando invece un alto numero di globuli rossi, prodotti in buona quantità grazie allo stimolo ricevuto dall’attività sportiva frequentemente praticata. A livello agonistico un’ematocrito alto in corso di gare non è assolutamente consigliabile.
Con la donazione di plasma però è possibile non avvertire l’affaticamento o la riduzione della prestazione atletica, tanto meno la difficoltà a mantenere alti livelli di sforzi fisici, purché si abbia almeno l’accortezza di reidratarsi molto il giorno stesso e quello successivo alla donazione.
Il plasma inoltre è di grande utilità e la donazione può rappresentare un buon compromesso tra la voglia di donare e un’attività sportiva agonistica.
Autore: Christian Vianello
Immagine “All-Army runners take top trophy from Brazilians at 26th Army Ten-Miler“ di U.S. Army
Utilizzata da Avis Milano sotto licenza Creative Commons Attribuzione – 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Lascia una risposta