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Le scoperte mediche più importanti degli ultimi 30 anni

Anno dopo anno il progresso della scienza e della ricerca ci ha permesso di fare enormi passi avanti per la nostra salute. Queste sono alcune delle scoperte mediche più importanti degli ultimi 30 anni

1995: Carvedilolo, i betabloccanti per il cuore
Il 1995 è l’anno dell’approvazione del carvedilolo per l’ipertensione e l’angina. Si inaugura la 3° generazione di betabloccanti, farmaci usati come antiaritmici, antipertensivi e antianginosi. Questa famiglia di farmaci migliora lo scompenso cardiaco e ne riduce la mortalità del 65%, accorciando anche le degenze in ospedale, poiché dopo i 65 anni tale patologia è la prima causa di ricover

1995: Brca2 

Nel 1995 negli Usa viene sequenziato il gene Brca2 che, insieme al Brca1 scoperto l’anno prima, determina, se mutato, un aumento sensibile del rischio di ammalarsi di tumore al seno e/o all’ovaio. Inizia l’era degli screening genetici e del genetista medico.

1996: terapia per l’Aids
È l’anno della messa a punto della terapia retrovirale per l’Aids, un nuovo protocollo farmacologico molto efficace basato su tre inibitori virali (triterapia), tuttora terapia standard, detta Haart. Essa rappresenta lo sviluppo, iniziato nel 1987 con la zidovudina (o Azt), del primo farmaco capace di rallentare gli effetti dell’Aids inibendo un enzima chiave del ciclo riproduttivo del retrovirus Hiv (la trascrittasi inversa). Le aspettative di vita dei malati passano da pochi anni dopo l’infezione agli attuali 80 anni circa.

2000: Completamento del Progetto Genoma Umano

Il 26 giugno 2000 l’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton insieme al primo ministro britannico Tony Blair presentano la prima “bozza” di genoma umano, poi completato nell’aprile del 2003. L’identificazione e la mappatura dei geni del genoma umano aprirà la strada per trovare le radici genetiche delle malattie e quindi sviluppare terapie personalizzate, ovvero identificare le varianti genetiche che aumentano il rischio di malattie comuni come il cancro e le malattie neurodegenerative.

2005: Trattamento antibiotico dell’ulcera peptica
È l’anno in cui ricevono il Nobel i due ricercatori australiani, Barry James Marshall e John Robin Warren per aver compreso che l’ulcera peptica poteva essere una malattia infettiva causata dal batterio Helicobacter pylori. Per decenni si è ritenuto che lo stomaco fosse sterile e che la causa dell’ulcera fosse da ricondurre ai succhi gastrici, capaci di corrodere la mucosa intestinale se rilasciati in eccesso.

2006: Vaccino Hpv
Introdotto nel 2006 negli Usa, il vaccino contro il virus del papilloma umano (Hpv) è, dopo quello contro l’epatite B, il secondo vaccino sviluppato per prevenire il cancro, capace di arginare la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale.
I nove ceppi di Hpv attualmente coperti dal vaccino causano nelle donne un alto rischio di cancro delle cervice uterina, della vagina e dell’ano, e nell’uomo all’oro-faringe, testa e collo. 

2011: Dopamina per il Parkinson
Nel 2011 con una pubblicazione su Nature il laboratorio di Lorenz Studer sviluppa una terapia cellulare staminale per il morbo di Parkinson come potenziale fonte per la sostituzione di neuroni della dopamina. Sinora questa nuova strategia di differenziazione cellulare ha dimostrato che le cellule nervose della dopamina cresciute in laboratorio possono efficacemente inglobare e funzionare nei modelli di topo e scimmia.

2013: Sofosbuvir elimina il virus dell’epatite C

Nel 2013 viene approvato il Sofosbuvir, il farmaco che in 12 o 24 settimane elimina il virus guarendo pazienti affetti da epatite cronica C in fase avanzata di malattia o con cirrosi epatica. Dopo un acceso dibattito sui costi ritenuti alti, le agenzie regolatorie nazionali hanno ottenuti prezzi via via più accessibili. Con un repertorio mondiale di 130-170 milioni di individui affetti da epatite C, il farmaco, assieme alle vaccinazioni per l’epatite A e B, porterà nei prossimi decenni all’eliminazione di un virus patogeno che ha flagellato la storia dell’umanità.

2017: Terapia Car T
Nel 2017 la Fda approva l’ultima frontiera della immunoterapia, la Car T, una terapia basata su linfociti del paziente (cellule T del sistema immunitario) geneticamente modificati e poi reinfusi per la cura di alcune forme di tumori, quali leucemie e linfomi. Si tratta di una terapia che prevede un solo trattamento, per ora molto costoso poiché oscilla tra 300 e 500mila euro.

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