Donare il sangue

Coronavirus, calano le donazioni

Con l’emergenza Coronavirus, per cui ci sono nuove misure di precauzione, sono purtroppo calate anche le donazioni di sangue. Nella sede di Avis Milano la raccolta è scesa del 50%. È importante tornare a donare. Riportiamo di seguito un’intervista sul tema rilasciata dal direttrice sanitaria di Avis Milano, la dottoressa Laura Galastri, al sito del Fatto Quotidiano 

Blood donation

“Abbiamo calcolato che in 3 settimane e mezzo perderemo circa, rispetto all’anno scorso, 700 unità di sangue – spiega – Si crea già un problema perché ovviamente le riserve di sangue stanno scarseggiando”. Il problema è soprattutto dato dalle piastrine perché “hanno una durata di 5 giorni, quindi non si può far fede sulle scorte”. “A medio termine – continua la dottoressa – se andiamo avanti così sarà sempre peggio perché non si potrà arrivare all’autosufficienzadella città che era già difficilmente raggiungibile, ora veramente è un problema”. Le procedure messe in campo, assicura Galastri, fanno sì che la sede Avis sia sicura, e soprattutto “tranquillizzi chi deve venire al centro”: “Abbiamo istituito la possibilità di posteggiare all’interno dell’Avis, in modo che se uno vuole venire a donare non deve prendere i mezzi pubblici. Inoltre la prenotazione è diventata obbligatoria per evitare l’assembramento nella sala d’attesa. Il problema, specifica, è per le 1800 persone che ogni giorno in Italia hanno bisogno di sangue per vivere: “Ci siamo dimenticati i pazienti oncologici o emofilici. Ce ne stiamo dimenticando perché abbiamo paura a uscire di casa”. Nessun disagio, quindi per chi dona, che, ovviamente “deve essere in buona salute”. Un criterio che però, come spiega la dottoressa, è valido sempre, non solo in questo periodo di emergenza.

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