La donazione di sangue intero è la tipologia più frequente di donazione. Permette di prelevare allo stesso tempo tutte le componenti del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine che vengono separate in seguito.
La donazione in aferesi permette di prelevare un solo componente del sangue per mezzo di un macchinario che separa le cellule tramite la centrifugazione del sangue prelevato: vengono separati e trattenuti i componenti richiesti, mentre vengono reinfusi. I componenti rimanenti vengono infusi di nuovo al donatore.
Se per le donazioni di sangue serve un intervallo di 90 giorni tra una donazione e l’altra, per l’aferesi, invece, basta un intervallo di 15 giorni. Infine, tra una donazione di sangue ed un’aferesi, occorrono 30 giorni.
La donazione in aferesi è l’unica che permette di donare plasma e/o piastrine ed è l’unica speranza di vita per chi soffre di tumori maligni del sangue, come leucemie e linfomi, gravi malattie del sangue non tumorali e per i pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo o chemioterapie.
Anche quest’anno, infatti, per soddisfare il fabbisogno nazionale di medicinali plasmaderivati, si è stati costretti a ricorrere al mercato internazionale. Un mercato segnato dal rincaro dei prezzi a causa delle difficoltà riscontrate nella raccolta anche negli Stati Uniti, principale attore in tale ambito; il nostro Paese ha speso 117 milioni di euro per acquistare sul mercato estero immunoglobuline, farmaci plasmaderivati che servono a trattare numerose patologie e che vengono prodotti tramite la lavorazione del plasma.
La pandemia di coronavirus ha frenato, in Italia ma non solo, la raccolta del plasma: nei primi tre mesi dell’anno la quantità di plasma inviato alle aziende convenzionate per la produzione di medicinali plasmaderivati sia diminuita del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Analizzando nel dettaglio i dati, a gennaio sono stati raccolti 57.603 kg di plasma rispetto ai 64.535 dell’anno precedente, con un calo rilevato pari al 10,7%. A febbraio, invece, la raccolta si è fermata a 63.832 kg rispetto ai 70.911 del 2021, pari ad un -10%). A marzo, infine, si sono raggiunti i 205.650 kg rispetto ai 218.554 dell’anno precedente e nei mesi successivi il dato ha continuato a scendere.
Dai dati forniti dal Centro nazionale sangue si osserva che sono state raccolte 1030452 unità registrando un decremento del 3.2% rispetto all’anno precedente
In conclusione, donare il sangue e il plasma non è mai stato più necessario di ora, perché, bisogna far fronte non solo al fabbisogno giornaliero del sistema sanitario milanese, ma anche all’invecchiamento della popolazione che porta con sé l’aumento del fabbisogno di sangue e di medicinali plasmaderivati.
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