L’arteria normale
Le arterie sono i vasi sanguigni che trasportano il sangue ricco di ossigeno. In esse il sangue circola sotto pressione generata della forza propulsiva.
Come si vede dall’immagine, è una sorta “tubo” costituito da tre strati di diversi tessuti, detti tuniche, rispettivamente, interna, media ed esterna. La prima è a diretto contatto col sangue, la seconda è prevalentemente muscolare, la terza è di rivestimento.
Le arterie sono organi dotati di muscolatura, direttamente controllata dal sistema vegetativo. Questo fa si che il flusso di sangue possa essere variato a seconda delle richieste di ossigeno dei distretti che esse irrorano. In oltre, esse, sono in grado di spingere il sangue nello loro interno, aiutando il lavoro del cuore nel mantenere la circolazione periferica di sangue. Fanno eccezione le arteria del cuore, dette coronarie, esse sono prove di tunica muscolare, quindi non possono variare il flusso ne contribuire a irrorare il cuore. Esso può disporre di più o meno ossigeno solo aumentando o diminuendo l’estrazione dal sangue.
La malattia arteriosclerotica
La malattia inizia con la deposizione di colesterolo, trasportato dalle lipoproteine LDL, sullo strato più interno del vaso sanguigno. Su questo deposito iniziano ad aderire le piastrine, che attivandosi originano un processo infiammatorio che porta allo scollamento del primo strato, detto endotelio.
Il risultato è la formazione di un deposito di colesterolo e tessuto infiammatorio, detto ateroma. L’organismo tenterà di isolare e spegnere questo tessuto infiammatorio, depositando in esso collagene e calcio. Questa reazione all’infiammazione genererà la “placca aterosclerotica” che porterà nell’immediato alla perdita di elasticità dell’arteria e, nel tempo, alla completa occlusione del vaso sanguigno. Le conseguenze estreme di questo processo di degenerazione della parete dell’arteria sono la formazione di aneurismi dell’arteria stessa, dilatazioni del vaso con pareti rigide e fragile formate dalla solo tunica, che sotto l’effetto della stessa pressione sanguigna o di traumi, possono fissurarsi o addirittura rompersi.
Fattori di rischio per l’insorgere della malattia aterosclerotica
In modo molto sommario, essi sono:
- l’appartenenza al sesso maschile, poiché la donna fertile è protetta dai suoi ormoni specifici, estrogeni e progesterone, mentre l’uomo non riceve protezione dal suo ormone specifico, testosterone.
- Valori elevati della pressione arteriosa, che causa una usura meccanica delle pareti delle arterie, facilitando l’insorgenza delle placche aterosclerotiche,
- il sovrappeso o peggio l’obesità, che favoriscono sia i depositi di colesterolo nelle pareti della arteria che l’insorgenza di diabete, che, a sua volta, causa gravi danni soprattutto al microcircolo.
- Alti valori di colesterolo totale e in particolare della frazione trasportata dalle LDL lipoproteine, soprattutto se aggravata da un basso valore della componente legata alle HDL lipoproteine.
- Da ultimo e più grave, dal fumo di tabacco. La nicotina e varie altre sostanza aromatiche, contenute nel fumo attivo, ma anche passivo, hanno una fortissima azione vaso attiva che porta allo “sfiancamento” delle pareti soprattutto delle medie e piccole arterie
AUTORE: Dott. Mancini Luigi – Medico AVIS Milano
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