Il cambiamento climatico minaccia gli elementi essenziali per la nostra vita, come l’aria pulita, l’acqua potabile e l’approvvigionamento alimentare, e rischia di inficiare su decenni di progressi nella salute globale tramite fenomeni diretti e indiretti, fra cui gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti, l’interruzione dei sistemi alimentari, l’aumento delle malattie trasmesse dal cibo, dall’acqua e dai vettori.
In un clima che cambia, stanno cambiando anche la frequenza e la distribuzione di molte malattie infettive: le condizioni climatiche stanno diventando sempre più adatte alla trasmissione di molteplici agenti patogeni, influenzando direttamente le loro caratteristiche biologiche (come crescita, sopravvivenza e virulenza) e dei loro vettori, e favorendo indirettamente la trasmissione attraverso la modifica degli ecosistemi e i cambiamenti nel comportamento umano.
Alcuni dei cambiamenti più pericolosi sono dovuti infatti proprio a l’aumento delle temperature e delle precipitazioni:
- L’aumento della frequenza, intensità e durata degli episodi di siccità costituisce una seria minaccia per la disponibilità di acqua potabile, mette a repentaglio le condizioni igieniche, la produttività dell’agricoltura e quindi dell’approvvigionamento di cibo, oltre ad aumentare il rischio di incendi e conseguente esposizione ad inquinanti.
- L’alterazione delle comunità animali e le reti ecologiche cui essi appartengono causata da una varietà di fattori più o meno diretti come il cambiamento delle condizioni di temperatura e umidità che rendono i territori più o meno adatti alla presenza di alcune specie.
Circa il 60% delle malattie infettive sono zoonosi, (trasmesse dagli animali all’uomo) ad esempio le malattie infettive trasmesse da artropodi ematofagi, come zecche, zanzare, pulci, pidocchi, sono sempre più frequentemente diagnosticate nell’uomo e negli animali. I cambiamenti climatici ne hanno causato una maggiore presenza con conseguente comparsa di nuovi patogeni in aree dove prima non erano presenti.
- L’aumento dell’incidenza di malattie infettive idrotrasmesse. Gli eventi estremi, come le frequenti ed intense piogge che causano i sempre più frequenti straripamenti, possono causare una contaminazione delle acque superficiali.
Un ulteriore fattore climatico estremamente importante è rappresentato dall’innalzamento della temperatura che può determinare l’aumento della sopravvivenza di patogeni, la concentrazione di batteri e in mare la fioritura di alghe talvolta tossiche. - Negli ultimi decenni infine anche fattori ambientali hanno dimostrato di avere un forte effetto sulla mortalità. L’inquinamento atmosferico in particolare è considerato la causa ambientale di malattia più significativa, è stato stimato infatti che l’inquinamento derivante da particolato atmosferico aerodisperso è responsabile per circa il 3% della mortalità per cause cardiopolmonari nella popolazione.
Le sostanze coinvolte nell’aumento delle malattie polmonari, sia infettive che croniche, e nel loro aggravamento, sono il particolato aerodisperso e i composti dell’azoto e dello zolfo, che possono essere individuati sia all’aperto, rilasciati per esempio dagli scarichi delle auto, ma anche al chiuso come effetto della combustione all’interno di stufe a gas.
Affrontare il cambiamento climatico è perciò essenziale non solo per proteggere il nostro pianeta, ma anche per salvaguardare la salute e il benessere delle future generazioni.
Il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi, tra cui il limitare il riscaldamento globale, diventa così non solo un imperativo ambientale, ma anche un obiettivo cruciale di salute pubblica globale, sottolineando l’interconnessione tra la stabilità del clima e il benessere umano.
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