Donare il sangue

Come i lavoratori vivono il dono del sangue

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A partire dal 2005, la legge 219 ha stabilito che il lavoratore che effettua una donazione di sangue ha diritto alla retribuzione della giornata lavorativa, a carico del sistema previdenziale.

Questo provvedimento è stato introdotto per non pesare sul datore di lavoro in caso sia necessaria un’assenza per la donazione, oltre che per consentire al lavoratore dipendente che intende prestarsi per questo tipo di volontariato di compiere questa scelta in totale serenità.

Tuttavia, in base ai dati forniti dall’INPS, in Italia l’80% dei donatori (su un totale di oltre 1.700.000) non utilizza la giornata di permesso retribuito garantita dallo Stato. In questo senso, si può dire che nel nostro Paese sia ben diffuso uno spirito altruistico disinteressato, reso evidente dall’abitudine praticare un gesto di solidarietà e cittadinanza responsabile indipendentemente dalla presenza di vantaggi e agevolazioni garantiti ai donatori.

Un dato come questo dimostra che è possibile coniugare la solidarietà con gli impegni di tutti i giorni, senza ostacolare il percorso professionale e, come è il caso delle raccolte organizzate in azienda, di dare ancora più senso al proprio impegno condividendolo con i colleghi e coinvolgendo la dirigenza in un’iniziativa di responsabilità sociale di impresa.

Sono molti infatti i dipendenti che sono diventati donatori proprio grazie al progetto B2Blood, approfittando della possibilità di avere a portata di mano un’occasione per compiere questo gesto in tutta comodità, direttamente sul posto di lavoro. Milano in particolare ha una lunga tradizione di donazione aziendale, iniziata molti anni fa grazie alla collaborazione delle più importanti realtà industriali del territorio.

Oggi si continua soprattutto sul piano delle aziende che operano nel settore tecnologico e commerciale, le quali condividono con Avis la volontà di sensibilizzare i propri dipendenti nei confronti del bisogno trasfusionale ospedaliero e del diritto universale alla salute.

Ringraziamo dunque tutti coloro che di anno in anno promuovono la realizzazione di questo programma proponendosi come referenti interni e coordinatori delle attività di raccolta, svolgendo un ruolo indispensabile per la diffusione della cultura del dono.

Autore: Avis Milano – Federica Castellani – Servizio Civile

 

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