L’interrogativo circa la reale capacità di donazione degli animali domestici ha trovato recentemente soluzione nel nostro Paese.
Considerata l’importanza per l’essere umano della donazione, ci si è interrogati a lungo su come organizzare un progetto per permettere anche ai nostri amici a quattro zampe di poter godere, in caso di necessità, del sangue che gli occorre per la sopravvivenza.
L’idea di creare una banca del sangue pensata per gli animali ha cominciato a circolare all’estero già nei primi anni Novanta e da quel momento in poi, si è cercato di realizzare questa idea rivoluzionaria. Infatti un’iniziativa come questa rappresenta una preziosa risorsa per i veterinari che si trovino a dover affrontare interventi chirurgici impegnativi. In Italia tale progetto ha trovato pieno riscontro per gli animali domestici, soprattutto i cani, i quali sono diventati potenziali donatori.
Diversi progetti si sono succeduti in tal senso, a partire dal DbD – Dog Blood Donors, la prima banca dati per donazioni di sangue canine, un’iniziativa finanziata fin dalle sue prime fasi da diversi enti, quali la Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani (FNOVI) e l’ Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMV); fino al più recente, seguito dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, il quale pure si è occupato di istituire una serie di sportelli di consultazione presso le città di Treviso e Padova, per controllare la disponibilità delle sacche di sangue.
In seguito si è infatti istituita a livello nazionale una banca del sangue canino, responsabile della raccolta, su base volontaria, del sangue dei nostri quattro zampe per garantire una concreta possibilità di salvare animali più sfortunati.
Per buona utilità è stata creata una raccolta di dati consultabile, all’occorrenza, dai veterinari e che consente di verificare immediatamente la disponibilità di uno specifico gruppo di sangue.
Se anche tu vuoi dare il tuo contributo, ci sono, ovviamente, dei requisiti che il cane deve possedere per poter procedere con la donazione:
– deve essere domestico, risultare iscritto all’anagrafe canina e dotato di microchip;
– deve avere tra i 2 e gli 8 anni e pesare più di 25 Kg;
– deve avere un carattere docile ed essere vaccinato per malattie infettive quali cimurro, leptospirosi, epatite parvovirosi e rabbia;
– avere una profilassi filariasi cardio-polmonare regolare.
Se tutti i requisiti vengono rispettati, allora si potrà procedere con il prelievo, in cui vengono aspirati, in base alle dimensioni del cane, dai 350 ai 450 ml di sangue, che poi viene analizzato e classificato. È consigliabile la presenza del padrone, in modo da renderlo più tranquillo e facilitare così le varie operazioni.
Una volta completato il tutto e svolte anche le analisi del sangue, si potrà procedere con la registrazione all’interno della banca dati, a cui avranno poi accesso i medici veterinari.
Nel momento dell’iscrizione si può lasciare il consenso a essere contattato qualora servisse la tipologia di sangue del tuo cane. In questo caso si verrà invitati a recarsi presso il centro trasfusionale più vicino. La donazione deve essere volontaria, di conseguenza l’iscrizione non dovrà mai venire considerata come un obbligo a cui adempiere.
Grazie alla generosità dei proprietari che credono nell’iniziativa, oltre a salvare la vita di molti dei nostri animali domestici, che rappresentano a pieno titolo dei componenti della famiglia, negli ultimi anni si è riusciti anche a progredire nella ricerca, portando alla luce importanti scoperte legate a malattie rare che in passato era più complesso studiare.
Autore: Christian Vianello
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