Donare il sangue

Donazione e trapianto di cellule e tessuti, il caso italiano.

Un rapporto aggiornato del Centro Nazionale Trapianti mostra una decisa ripresa delle attività nel 2021. L’età media degli iscritti al registro di donatori di midollo osseo diminuisce.

Crescono le donazioni e i trapianti di cellule staminali ematopoietiche (HSC) e tessuti, a dimostrazione di come le reti nazionali stiano rispondendo positivamente dopo le difficoltà poste dal Covid.

Questa è la conclusione del rapporto aggiornato al 2021 pubblicato dal Centro Nazionale Trapianti, che evidenzia anche come il sangue periferico sia sempre più riconosciuto come la principale fonte di raccolta rispetto al midollo osseo.

Nonostante le difficoltà di riorganizzazione dei centri di raccolta durante la pandemia, le donazioni sono aumentate del 7,1% nell’ultimo anno (9.988 nello specifico, rispetto alle 9.325 del 2020). La crescita è stata registrata per quasi tutti i tipi: 5,2% per i vasi sanguigni, 8,3% per la cute, 9,5% per cornea e membrana amniotica, 13,3% per valvole e 45,3% per isole pancreatiche e ghiandole paratiroidi.

Nei trapianti, invece, l’aumento è stato del 47%. Questo aumento è stato molto consistente, soprattutto per la membrana amniotica (97%), seguita dai vasi sanguigni (87,6%), dal tessuto muscolo-scheletrico (58%), dalla cornea (17,2%) e dalle valvole (16,4%). Il numero di trapianti di isole pancreatiche era 24 e il trapianto di tessuto adiposo è stato eseguito in 3 casi.

Nel 2021 sono aumentati i trapianti di cellule staminali emopoietiche da donatori non familiari. Il metodo di donazione più diffuso è ancora il sangue periferico (99% dei trapianti, 3.383 su 3.393 casi eseguiti in questo modo), e i casi di donazione di midollo osseo “tradizionale” continuano a diminuire.

Il saldo delle nuove iscrizioni nel Registro IBMDR è positivo rispetto al 2020. Tuttavia, siamo ancora lontani dai livelli registrati prima della pandemia poiché le restrizioni all’attività sociale hanno ostacolato numerosi eventi di reclutamento in piazze, università e scuole. epidemico.

Nel 1989 è stato istituito l’IBMDR (Registro Italiano Donatori di Midollo) e il numero dei potenziali donatori è progressivamente aumentato, raggiungendo le 653.613 registrazioni al 31 dicembre 2021. Con quasi 500.000 donatori attivi, il registro italiano si colloca tra i più alti in Europa, con la Lombardia come regione che ha il maggior numero di iscritti (124.541).

Le malattie più comunemente trattate con trapianto autologo nel 2021 sono: mieloma e malattie delle plasmacellule (57%), linfoma non Hodgkin (24%), tumori solidi (9%) e linfoma di Hodgkin (circa 9%). Nello stesso anno, le indicazioni cliniche più comuni per il trapianto allogenico erano: leucemia mieloide acuta (42%), leucemia linfoblastica acuta (16%), sindromi mielodisplastiche (8%) e mieloproliferative (5%) e tumore non linfoide. 7%). La Lombardia è stata la regione con più autologhi (695) e allogenici (481), seguita dal Lazio (355 autologhi e 274 allogenici) ed Emilia Romagna (388 autologhi e 130 allogenici).

L’età media dei donatori italiani selezionati dai centri trapianti è progressivamente diminuita di oltre 3 anni, dai 32,4 anni del 2017 ai 29,3 anni del 2021. Questo dato si riflette anche nella ripartizione per genere: l’età media delle donatrici nel 2021 (28,2 anni) è inferiore a quella dei donatori (29,7 anni). Indipendentemente dal sesso, il maggior numero di donatori nel 2021, il 32%, aveva un’età compresa tra 18 e 25 anni. Da un’analisi delle donazioni registrate negli ultimi cinque anni, il genere maschile si è rivelato il più scelto dai centri trapianto, rappresentando il 69% di tutte le donazioni.

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